Chiesa e reato di opinione (ortodossa).

UN COMMENTO (CHE FA RIFLETTERE SERIAMENTE) DELL'AUTOREVOLE VATICANISTA MARCO TOSATTI
(anche se la foto è la stessa del precedente post l'articolo è diverso e merita di essere letto)

http://www.lastampa.it/2014/09/27/blogs/san-pietro-e-dintorni/chiesa-e-reato-di-opinione-ortodossa-o7vXmS1L1wAQRzaiBnu2wL/pagina.html

 
27/09/2014
Chiesa e reato di opinione (ortodossa).

 

Mons. Rogelio Livieres 

 
di MARCO TOSATTI

Se è vera – come sarà certamente vera – la dichiarazione di padre Federico Lombardi al New York Times sulla “decapitazione” di mons. Rogelio Livieres vescovo di Ciudad Del Este in Paraguay non è possibile non sottolineare alcune perplessità.  

Nei giorni e nei mesi scorsi era stato fatto capire all’informazione che il problema centrale era dato dall’incardinamento nella diocesi di un sacerdote che negli Stati Uniti, nei decenni precedenti, avrebbe avuto problemi di comportamento omosessuale troppo “espansivo” verso allievi del seminario. Per cui anche se a Ciudad Del Este niente del genere era accaduto, il vescovo avrebbe dovuto esercitare maggiore prudenza (e davvero, lo pensiamo, avrebbe dovuto, visti gli agnelli da cui era circondato…). 

 Invece padre Federico Lombardi dice al New York Times: “Il problema importante erano le relazioni all’interno dell’episcopato e nella Chiesa locale, che erano difficili”. Per cui del problema del prete sospettato di ciò di cui sopra “se ne è parlato, ma non era centrale”.  

Stupisce il timing, e senza essere complottisti, questa correzione tardiva di un’ondata mediatica già partita non toglie niente al fatto che l’annuncio della rimozione sia stato quasi coincidente con il caso Wesolowski, a sfruttare la scia di traino della notizia, e a far trascurare altre questioni.  

Se si legge con attenzione quello che pubblica la diocesi di Ciudad Del Este   si vede che Livieres, portatore di una linea di Chiesa e di pensiero diversa da quella degli altri vescovi, è stato nominato da San Giovanni Paolo II, confermato e difeso da Benedetto (che come sappiamo, avendone cacciati una novantina, non era tenero con i vescovi trovati mancanti…leggi QUI ), e finalmente rimosso rapidamente da Francesco.   

E’, ancora una volta, un segno di profonda discontinuità del Papa attuale con i suoi predecessori.  

Ma ci si può chiedere perché, se c’erano problemi, il Papa, così disposto a dialogare con tutti, non gliene abbia parlato. (Vedi correzione fraterna…). Oppure perché – come credo sia accaduto altre volte – non siano stati convocati i vescovi a Roma, per lavare i panni sporchi e quelli religiosi, e forse in Paraguay ce ne sono non pochi, davanti a Pietro.  

Ma forse c’era la paura che alla fine, sentito tutto, avrebbero dovuto non dare troppo torto a Livieres. Un rischio che i Grandi Consiglieri latino-americani del Papa evidentemente temevano di correre. Un segno di questo imbarazzo si può forse intuire nel fatto che il Papa – fino ad oggi – non ha trovato il tempo per riceverlo.  

Era più facile rimuovere mons. Rogelio, e applicare in buona sostanza, in mancanza di accuse concrete, il reato di opinione nella Chiesa. (Ortodossa) 

 

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